Trascrizione delle osservazioni del Direttore Generale a Conclusione della Tavola della Iaea (transcr08032006)

 

 


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Vienna, sede centrale dell' IAEA
Consegnato l'8 marzo 2006
Questa è una trascrizione provvisoria. Questa copia può non corrispondere alla sua forma finale e può essere aggiornata.

Il Tavolo, come sapete, ha completato le considerazioni sul caso Iran. Immagino abbiate valutato i differenti punti di vista espressi durante la discussione. Comunque, posso dire che ci sono fili comuni che attraversano l'intera discussione.

Primo, che l'Iran deve continuare a lavorare in modo più trasparente con l'Agenzia. Penso ci sia pieno accordo sul fatto che l'Iran deve fare un passo in avanti e collaborare. Nessuno sarebbe più felice di me quando si potrà concludere che tutti i notevoli problemi riguardanti il programma nucleare iraniano siano chiariti.

Il secondo problema, è che l'Iran deve continuare a collaborare e prendere le necessarie misure costruttive di fiducia. Questo è anche il risultato dei rimanenti notevoli problemi; la mancanza di fiducia nella natura pacifica del programma.

Il Tavolo e la comunità internazionale hanno per un po' di tempo chiesto all'Iran di continuare ad adottare le necessarie misure costruttive di fiducia. Il Tavolo è pienamente d'accordo su questo punto.

Terzo, penso che ognuno stia aspettando ansiosamente un accordo politico. Penso, tutto sommato, che tutti hanno sottolineato la necessità di cercare una risoluzione politica e completa che tenga conto di tutti i problemi notevoli. Ciò di cui abbiamo bisogno in questa fase è un freddo approccio. Serve gente che abbassi i toni della retorica. Dobbiamo continuare a vedere come possiamo procedere ulteriormente.

Questo è un caso che prenderà il suo tempo, non potrà essere risolto domani. È piuttosto complesso ma dobbiamo mettere insieme le nostre menti. Tutti trarranno beneficio da una risoluzione politica del caso iraniano. Sarebbe un'implicazione positiva su un un'area instabile qual è il Medio Oriente.
Porterò il mio rapporto, come richiesto dal Tavolo di febbraio, al Consiglio di Sicurezza oggi o domani. Se e quando il Consiglio di Sicurezza discuterà il caso è ovviamente qualcosa la cui decisione spetta al Consiglio di Sicurezza. Quale azione il Consiglio di Sicurezza prenderà, sempre che il problema venga discusso, è ovviamente materia del Consiglio.

Direi nuovamente che tutti quelli che hanno parlato del Consiglio di Sicurezza hanno messo in evidenza che si tratta semplicemente di una nuova fase diplomatica, un'estensione dello sforzo diplomatico per trovare una soluzione. E  non dovremmo dimenticare che responsabilità primaria del Consiglio di Sicurezza è la risoluzione pacifica delle controversie. Penso che il Consiglio di Sicurezza è lì dove tutti stanno guardando in questa fase: per convenire alcuni degli oratori, per prestare il suo peso agli sforzi dell' Agenzia in modo che assicuri che l'Iran collabori il più apertamente possibile, così che l'Iran adotti le necessarie misure costruttive di fiducia, e per usare il Consiglio di Sicurezza, presumo, come un foro per trovare modi e mezzi per riportare tutte le Parti sul tavolo delle trattative.

Come vi dissi un paio di giorni fa', ci sono varie opzioni ma un'unica soluzione. La soluzione è una esaustiva risoluzione politica dei problemi politici, economici e di sicurezza, che sono sottesi al programma nucleare dell'Iran. E' necessaria una risoluzione che contemporaneamente assicuri all'Iran il suo diritto all'uso di energia nucleare per scopi pacifici - Non c'è alcuna questione sul diritto dell'Iran, dovrei dire -  ma allo stesso tempo, assicuri la comunità internazionale che il programma è esclusivamente per scopi pacifici.
Continueremo a lavorare sulla nostra parte di mandato. Il Sig. Olli Heinonen e la sua squadra continueranno a fare ispezioni in Iran. Penso che abbiamo squadre da introdurre presto in Iran. Continuerò a chiedere all' Iran di essere il più trasparente possibile. È interesse dell'Iran chiarire tutti i problemi notevoli. Chiarire tutti i problemi notevoli sortirà un effetto certamente positivo sulla fiducia. Sortirà un effetto certamente positivo sulle necessarie misure costruttive di fiducia.

Come con la situazione coreana nel passato, la situazione nord-coreana, forse per le prossime settimane o i prossimi mesi, subirà una divisione del lavoro, noi continueremo a fare la verifica , il Consiglio di Sicurezza continuerà a deliberare sul quadro politico globale: su come assicurare che si riesca ad ottenere che l'Iran cooperi pienamente; su come assicurare che ci sia una possibilità per tutte le Parti di ritornare al tavolo delle trattative.

Tutto considerato, ritengo che la soluzione dovrebbe impegnare tutte le Parti. Ora abbiamo gli europei. Penso come le negoziazioni proseguono, spero che una volta che iniziamo a discutere sulle questioni di sicurezza, Il mio punto di vista personale è che, ad un certo punto, gli Stati Uniti dovrebbero essere coinvolti in un dialogo. Ma ciò è lontano da venire. In questa fase dobbiamo assicurarci che l'Iran sia trasparente, che adotti le misure costruttive di fiducia. Non aspetto altro che il Consiglio di Sicurezza fornisca quel supporto che possa aiutarci a intraprendere la via diplomatica.

[Domande non udibili]
R: Io non sono deluso. Ma, come sapete se avete lavorato in questo campo per un certo tempo, come Voi ed Io, le cose potrebbero avere torsioni e svolte. Speravo che avremmo realizzato un accordo per ritornare alle negoziazioni questa settimana. Non è accaduto. Ma potrebbe accadere la settimana prossima, potrebbe accadere la settimana dopo. Non stiamo realmente lavorando in un periodo ristretto. Abbiamo il tempo per tentare di mettere insieme le Parti.

Da parte nostra, continueremo a fare del nostro meglio per realizzare ciò. Con buona speranza, come ho detto, il Consiglio di Sicurezza può aiutarci ad accelerare le cose. Mi sarebbe piaciuto vedere un accordo in questa settimana. Ci sono stati molti contatti, dialoghi e offerte da tutti i lati. Sfortunatamente non siamo ancora a questo stadio.

R: Non voglio speculare. Non sono nel cuore di questa negoziazione. Il mio ruolo è assicurare che l'Iran cooperi con noi, che tutti i problemi notevoli siano risolti e trovare un equilibrio tra il diritto dell'Iran all'uso dell'energia nucleare e le preoccupazioni della comunità internazionale. Ci sono molti modi di scuoiare il gatto, come si dice. Non voglio speculare su questo problema. Ma spero che tutti vadano oltre le rispettive posizioni per assicurare che ci stiamo muovendo verso una risoluzione politica; perché io non vedo alcun'altra possibilità.

R: Penso sia normale, in molti casi, che si tenga informato il Consiglio di Sicurezza, e questo è ciò che sto facendo. Qual è precisamente la natura del "rapporto"? Questo lo devono stabilire gli Stati Membri. La risoluzione prevedeva che avrei dovuto portare la discussione, il rapporto che abbiamo prodotto qui, al Consiglio di Sicurezza. (Consentiteci di non rimanere troppo imbrigliati dalle regole). Penso a ciò che è importante, vi  è il desiderio della comunità internazionale di ottenere che il Consiglio di Sicurezza sostenga l'Agenzia, e qui è dove ci troviamo.

R: Sono ancora ottimistico. Quando ho detto fra una settimana, fra due settimane, fra tre settimane, sono ancora ottimistico perché penso che prima o poi tutte le Parti comprenderanno che non c'è altra scelta se non ritornare alle negoziazioni, che l' Iran capirà che deve collaborare se vuole ristabilire la fiducia della comunità internazionale e deve  adottare le misure costruttive di fiducia. Come e tramite quali modalità faremo andare le Parti assieme, quali Parti dialogheranno fra  loro, tutte queste sono questioni che, immagino, saranno discusse al Consiglio di Sicurezza a New York.

R: Spero che non avremo una escalation. Come ho detto, sono preoccupato, penso che Kofi Annan abbia detto la stessa cosa questa mattina: che dobbiamo essere freddi e abbassare i toni della retorica. Non penso sia di aiuto tentare di intensificare, impegnare, una guerra di parole, se preferite. Ciò non sta essendo di aiuto. Così come possiamo riportare le Parti sul tavolo delle negoziazioni, così ci sono tante alternative, tante possibilità. Le ho lasciate alle Parti. So che ognuno sta dialogando con tutti gli altri e che in se stesso, è un buon segnale

R: Penso sia un grave malinteso (ritenere) che se discutiamo i problemi nel Consiglio di Sicurezza questo sia un fallimento dell'Agenzia. Il Consiglio di Sicurezza svolge un ruolo determinante nell'ambito del regime di non-proliferazione. Figura in ogni accordo di salvaguardie, figura nel nostro Statuto, figura in forme e modi diversi. Adesso, il punto di vista prevalente è che dobbiamo impegnare il Consiglio di Sicurezza, come ho detto, come un foro per un dialogo politico per lavorare con l'Agenzia. Stiamo lavorando qui da tre anni, abbiamo ancora dei problemi notevoli. C'è qualche controversia sul fatto se l'Iran abbia  costruito sufficientemente la fiducia. Se il Consiglio di Sicurezza interpreta bene il suo ruolo, gestisce il file in modo corretto, potrebbe aiutarci nel portare avanti il "dossier". Non vedo l'ora di vedervi a giugno, spero non prima. Spero che le cose continueranno a muoversi nella pista corretta, vi terremo informati.

R: (Direi per esempio che tutti accennano alla proposta russa e stanno guardando di nuovo a modi e mezzi, per tenere molte Parti  impegnate nel trovare una soluzione). Dobbiamo per prima cosa portare le Parti al tavolo delle trattative, una volta che li avremo portati al tavolo delle trattative ci sono un mucchio di problemi su cui bisogna discutere, come ho detto, problemi di sicurezza ed economici. Mi aspetto anche che gli europei, una volta ricominciate le trattative, facciano offerte specifiche e generose. Dobbiamo intraprendere un processo di normalizzazione delle relazioni tra l'Iran e l'Europa ed infine col resto della comunità internazionale. Non entrerei nei dettagli. Tutto ciò che posso dire adesso è che stiamo usando tutta l'autorità che abbiamo, non è una questione di ispezioni speciali. Adesso ciò che è necessario in Iran è la trasparenza, ciò di cui abbiamo bisogno è l'accesso ai documenti, alle persone e la possibilità di intervistarle. Si può ottenere ciò solo se l'Iran è disposto a cooperare. Questa non è una questione di mancanza di autorità, è una questione di buona volontà per fare quel passo in più, ed io spero che l'Iran lo faccia. Noi continuiamo a lavorare con loro, incoraggiarli, spiegargli che siamo qui per aiutarli a ripristinare la fiducia, per tirarli fuori del buco dove oggi si trovano.


 

Trad. it non ufficiale dell'intervista del Direttore Generale dell'IAEA Mohamed ElBaradei.
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