Intervista del DG dell'IAEA al Newsweek Magazine

 

 


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Trascrizione di Interviste
Diplomazia e Forza
NEWSWEEK
 Intervista con Mohamed ElBaradei 12 gennaio 2006 Vedi NEWSWEEK Magazine (edizione del 23 gennaio 2006).

"L'uomo al centro delle crescenti tensioni tra l'Iran, l'Europa e gli Stati Uniti é Mohamed ElBaradei, Direttore-generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica delle Nazioni Unite. ElBaradei e l'IAEA, destinatari lo scorso anno del Premio Nobel per la Pace, sono incaricati di verificare la conformità dell' Iran - o la mancanza - delle salvaguardie internazionali contro la proliferazione delle armi nucleari.

Nella sua prima intervista da quando la settimana scorsa l'Iran ha rotto i sigilli delle attrezzature di ricerca nucleare , ElBaradei, alla sede centrale di Vienna, si è espresso duramente con Christopher Dickey del NEWSWEEK sulla proprie frustrazioni con Tehran, e sulle sue idee su come evitare l'ulteriore "escalation".

 Dickey: Lei ha detto che sta perdendo la pazienza con l'Iran. Cosa intende?

 MOHAMED ELBARADEI, Direttore Generale IAEA: Durante gli ultimi tre anni stiamo effettuando una verifica intensa in Iran, e dopo tre anni non sono ancora in grado di dare un giudizio sulla natura pacifica del programma [nucleare]. Abbiamo ancora bisogno di assicurazioni, tramite l'accesso a documenti, individui [e] siti, che abbiamo visto tutto ciò che andava visto e che niente di sostetto vi è, se le piace, sul programma.

Dickey: In un sito chiamato Lavizan, L'Iran (ha raso al suolo) delle installazioni con un bulldozer  prima che Lei potesse vederle, e non Le è stato permesso di effettuare test nell'area.

ELBARADEI: chiaramente abbiamo bisogno di prendere campioni ambientali da alcune attrezzature che erano in Lavizan. Abbiamo bisogno di intervistare alcune delle persone che sono state impiegate in Lavizan. Abbiamo [anche] trovato alcune informazioni su modifiche dei loro missili, che potrebbero avere qualche relazione con il programma nucleare. Quindi, abbiamo bisogno di chiarire tutte queste cose. È molto specifico. Loro sanno quello che vogliamo fare, e devono solo andare e farlo. Adesso, sto chiarendo che che non posso estendere il termine ultimo che è il...  6 Marzo.

Dickey: Con tutto il dovuto rispetto, gli Iraniani non sembrano curarsi di quanto Lei pensa.

ELBARADEI: Non sembrerebbero curarsene. Ma se dico che non sono in grado di confermare la natura pacifica di quel programma dopo tre anni di intenso lavoro, questa è una conclusione che avrà effetti, penso, in tutto il mondo.

Dickey: ha qualche indizio che vi sia un altro programma nucleare iraniano, completamente indipendente,  sulle armi nucleari?

ELBARADEI: No, non l'abbiamo. Ma non escluderei tale possibilità.

 Dickey: Ma c'è un altro problema. Anche se l' ùIran stesse conducendo solo l'attività nucleare che ha dichiarato, esiste qualcosa nello stesso Trattato di Non-proliferazione per impedire loro di arricchire l'uranio - cosa che dicono sia un loro diritto. Potrebbero arrivare al punto di produrre il proprio combustibile nucleare, o materiale per bombe, e poi dire, (" Le stiamo tirando fuori dal trattato")

ELBARADEI: Certo. E se loro hanno il materiale nucleare e un programma parallelo di armamento in corso, non sono effettivamente  molto lontano - alcuni mesi - da un'arma. Dobbiamo rivisitare il trattato, perché quel margine di sicurezza è inaccettabile. Ma nel caso specifico dell'Iran, il Tavolo sta dicendo, "In base al Trattato hai il diritto di arricchire l'Uranio, ma a causa della mancanza di fiducia nel tuo programma e poichè l'IAEA non ti ha ancora dato un (chiaro certificato di salute), non devi esercitare tale diritto. (Cioè), devi superare un periodo di prova, per costruire di nuovo la fiducia, prima di poter esercitare i tuoi pieni diritti."

Dickey: Queste erano le basi dei negoziati europei e russi con l'Iran. (Ma sono giunte ad un binario morto), e la tensione sta aumentando. Probabilmente ci sarà una riunione d'emergenza del Tavolo dell'IAEA nella prossime due settimane. Washington e adesso l'Europa hanno chiesto che il Consiglio della Sicurezza dell'ONU si occupi del problema.

 ELBARADEI: Ti dico, nessuno vuole andare al Consiglio di Sicurezza - se loro possono evitare che... [Ma] anche se si va al Consiglio di Sicurezza, sarà un approccio graduale. Se [gli Iraniani] decidessero di prendere la strada del confronto, tutti subiremo un danno, non c'è dubbio. Ma alla fine, secondo me, loro subiranno un danno maggiore perché la comunità internazionale è più unita.

 Dickey: l'Iran sta osservando un protocollo che non ha realmente firmato, permettendo agli ispettori di visitare molti siti con un breve periodo di preavviso. Ora Tehran sta minacciando di non farlo più.

ELBARADEI: chiaramente questa sarebbe un'altra "escalation". Si ritorcerebbe anche contro l'Iran, perché almeno se siamo sul territorio noi... possiamo vedere cosa sta accadendo. Siamo lì sul territorio e stiamo dicendo che non vediamo un pericolo chiaro e attuale. Se non ci fosse l'ispezione, la gente potrebbe avere un'immaginazione selvaggia come loro vogliono [sulle attività iraniane], e ciò danneggerà l'Iran.

Dickey: Lei parla di" costruire la fiducia," ma almeno dal giugno scorso quando il Presidente Mahmoud Ahmadinejad è salito in carica, le attività dell'Iran hanno soprattutto distrutto la fiducia.

ELBARADEI: è molto frustrante perché tutti investiamo molto tempo e sforzi per costruire questa fiducia. E' un processo molto lento. (Può esserci un incidente ogni giorno). Io spero che le autorità iraniane capiscano,  nuovamente, che se loro perdessero questa (nascente costruzione di fiducia) diverrà ancora più complicato [ripristinarla] nel futuro. È molto frustrante. Ma se Lei avesse il mio stesso compito, deve essere molto, molto paziente.

 Dickey: Cosa fare se gli Iraniani stessero prendendo solo tempo per costruire la loro bomba?

ELBARADEI: E' per questo che ho detto che nelle prossime settimane vi sarà prova del nove. La Diplomazia non sono solo parole. La Diplomazia deve essere sostenuta dalla pressione e, in casi estremi, dalla forza. Abbiamo delle regole. Dobbiamo fare tutto il possibile per tenere alte le regole tramite (la condanna). Se no, si impongono. Questa deve chiaramente essere l'ultima istanza, ma qualche volta va fatto.

Dickey: E' seccato.

ELBARADEI: No, non sono seccato, ma mi piacerebbe essere sicuro che non si abuserà del processo . E' diverso. Gradirei ancora essere capace di evitare la "escalation", ma allo stesso tempo non voglio che l'Agenzia venga ingannata; non voglio che si abusi del processo. Penso sia chiaro. Ho una responsabilità e gradirei mantenerla con buona coscienza, come posso."